Scrittore italiano. Dopo aver compiuto studi
irregolari, nel 1908 entrò come impiegato nelle ferrovie, prima a
Pontedera e poi a Firenze; tornò quindi a Siena. Lettore curioso quanto
disordinato (i suoi gusti spaziavano dagli antichi scrittori senesi a
Dostoevskij e D'Annunzio), aveva nel frattempo intrapreso l'attività
letteraria, scrivendo poesie più tardi pubblicate nelle due raccolte
La zampogna verde (1911) e
La città della Vergine (1913) e
una serie di racconti; agli anni della giovinezza risalgono anche le prime
collaborazioni a riviste di provincia. Insieme all'amico D. Giuliotti nel 1913
fondò nella città natale la rivista “La Torre”, la cui
pubblicazione cessò dopo pochi numeri, espressione del Cattolicesimo
intransigente e reazionario a cui
T. era giunto dopo un'iniziale adesione
al movimento socialista. Trasferitosi a Roma l'anno seguente,
T. visse un
periodo di intensa attività creativa, che tuttavia gli guadagnò
consensi solo a partire dal 1920, con la pubblicazione delle raccolte di novelle
Giovani e
L'amore. Esse erano state precedute dalla raccolta di
prose liriche
Bestie (1917) e dal romanzo
Con gli occhi chiusi
(1919, ma scritto nel 1912-13), quest'ultimo considerato dalla critica moderna
l'opera più originale e innovativa dello scrittore, che con i romanzi
successivi sarebbe gradualmente rientrato nei canoni più classici e
tradizionali della narrativa italiana. Dopo la sua morte furono pubblicati i
romanzi
Tre croci (1920),
Il podere (1921) e
Gli egoisti
(1923) e il dramma
L'incalco (1923). Nel complesso l'opera di
T.,
che subì il fascino di D'Annunzio senza tuttavia cadere in uno stilismo
esasperato, rappresentò un'esperienza di rottura con la tradizione del
romanzo italiano, ancorata ai due modelli verghiano e dannunziano;
parallelamente a Svevo e Pirandello, ma in una maniera del tutto personale, egli
sentì l'esigenza di scandagliare la coscienza dei suoi personaggi,
imprimendo alla scrittura un forte accento lirico, ma nel contempo rendendo
sensazioni e sentimenti in forme oggettive (personaggi, paesaggi, ecc.).
Fondamentale nei romanzi di
T. è la componente autobiografica, che
conferisce un senso di dolorosa visione della realtà, nella quale si
muovono personaggi inetti e disadattati, sostanzialmente incapaci a vivere. Fra
le altre opere di
T., di valore inferiore ma ugualmente significative,
ricordiamo le novelle raccolte in
Nuovi racconti (1960) e in
Adele.
Frammenti di un romanzo (1979), entrambi pubblicati dal figlio Glauco.
Intensa anche l'attività critica:
Antologia d'antichi scrittori
senesi (1913),
Mascherate e strambotti della Congrega dei Rozzi di
Siena (1915),
Le cose più belle di Santa Caterina da Siena
(1918),
Realtà di ieri e di oggi (postumo, 1928) (Siena 1883 -
Roma 1920).